L’iperuricemia è la presenza nel sangue di un’elevata concentrazione plasmatica di acido urico, superiore al limite massimo di uricemia considerato nella norma, equivalente a 6,2 mg/dL nel sesso femminile e a 7 mg/dL in quello maschile.
La prevalenza dell’iperuricemia in Italia è pari al 33.5%, dato che evidenzia un’importante rilevanza epidemiologica di questa condizione. La mortalità cardiovascolare nei pazienti diabetici, in quelli con CIC e in coloro che manifestano un quadro clinico di scompenso cardiaco e di CKD, aumenta con valori di uricemia >6 mg/dL.
L’iperuricemia, con o senza deposito di urati, emerge con sempre maggiore evidenza come un importante fattore “non tradizionale” di rischio cardio-metabolico-renale.
L’iperuricemia non è ufficialmente riconosciuta come fattore di rischio cardiovascolare. L’acido urico infatti non è stato considerato, per molti decenni, come un agente di rischio.
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