L'Editoriale della SIPREC YOUNG

Ipertensione arteriosa

A cura di: Ludovica De Fazio
Ludovica De Fazio

Ludovica De Fazio

Medico Specializzando in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare Università degli studi di Roma “La Sapienza” Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea

L’ipertensione arteriosa è una condizione patologica caratterizzata da un aumento persistente dei valori pressori al di sopra dei limiti di normalità: secondo le linee guida europee si parla di ipertensione in presenza di una pressione sistolica pari o superiore a 140 mmHg e una pressione diastolica pari o superiore a 90 mmHg. [1]

L’ipertensione arteriosa costituisce uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare [2]. Esiste una correlazione lineare tra i valori di pressione arteriosa e l’incidenza di eventi cardiovascolari come infarto del miocardio, ictus ischemico, scompenso cardiaco, malattia vascolare periferica così come anche di insufficienza renale. [3] Lo scarso controllo dei valori pressori, infatti, porta allo sviluppo e favorisce la progressione del danno d’organo a livello cardiaco, vascolare e renale [4]. 

1. Prevenzione

L’ipertensione arteriosa è una malattia ad eziologia multifattoriale [1]: origina infatti dall’effetto combinato di fattori genetici ereditari e di fattori ambientali, come l’obesità, l’eccessivo introito di sale, lo stress, i quali possono essere modificati attuando degli accorgimenti comportamentali. Il cambiamento dello stile di vita costituisce infatti il pilastro fondamentale della prevenzione dell’ipertensione arteriosa nonché, a volte, la stessa cura. A tal proposito, le recenti linee guida ESC sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari raccomandano di praticare regolare attività fisica (almeno 150 minuti a settimana di attività fisica moderata o almeno 75 minuti di attività fisica intensa), controllare il peso corporeo, aumentare il consumo di frutta, verdura, pesce e acidi grassi insaturi e limitare il consumo di carne rossa nella dieta, ridurre l’apporto di sale da cucina (<5 g al giorno), smettere di fumare e ridurre il consumo di alcool [5].

2. Screening e diagnosi

L’ipertensione arteriosa decorre prevalentemente in maniera asintomatica, pertanto è raccomandato uno screening in tutti i pazienti di età superiore a 18 anni attraverso misurazioni della pressione arteriosa a intervalli di tempo regolari la cui frequenza dipende dai valori pressori rilevati. [6]

Essendo i valori di pressione arteriosa molto variabili, è possibile fare diagnosi di ipertensione solo sulla base di multiple misurazioni eseguite durante almeno due visite, a meno che non vengano riscontrati valori estremamente alti.  Strumenti utili per una diagnosi più accurata sono il monitoraggio pressorio delle 24 ore e la misurazione domiciliare dei valori pressori, che permettono di identificare anche un’eventuale ipertensione da camice bianco o un’ipertensione mascherata [1].

Estremamente importante è l’accuratezza nella misurazione della pressione: le linee guida ESH per la Misurazione della Pressione Arteriosa Clinica ed Out-of-Office raccomandano l’utilizzo di dispositivi di misurazione pressoria validati con successo secondo un protocollo prestabilito e la scelta di un bracciale che tenga conto della circonferenza del braccio [7].

Le linee guida della Società europea di Cardiologia classificano la pressione arteriosa sulla base dei valori rilevati durante la visita:

 

SISTOLICA

 

DIASTOLICA

OTTIMALE

<120

e

<80

NORMALE

120-129

e/o

80-84

NORMALE-ALTA

130-139

e/o

85-89

IPERTENSIONE I GRADO

140-159

e/o

90-99

IPERTENSIONE II GRADO

160-179

e/o

100-109

IPERTENSIONE III GRADO

≥180

e/o

≥ 110

Ciascun paziente presenta un individuale profilo di rischio cardiovascolare globale, pertanto, i valori per il quale sarà necessario intervenire con un trattamento farmacologico saranno differenti. Per i pazienti apparentemente sani, le più recenti linee guida sulla prevenzione cardiovascolare raccomandano l’utilizzo dell’algoritmo aggiornato SCORE2 che, in base a Paese di appartenenza, età, sesso, pressione arteriosa, abitudine tabagica e colesterolo non- HDL, permette di stimare il rischio individuale a 10 anni di sviluppare eventi fatali e non fatali nei pazienti di età tra i 40 e 69 anni con fattori di rischio non in trattamento o stabili da molti anni. È possibile, pertanto, classificare i pazienti in tre classi di rischio: rischio cardiovascolare moderato-basso, alto e molto alto. Con l’aumento dell’età, la stretta relazione tra fattori di rischio e rischio cardiovascolare tende ad attenuarsi e la mortalità per eventi non cardiovascolari aumenta, pertanto per i pazienti di età >70 anni è possibile utilizzare lo SCORE2-OP che tiene in considerazione questi elementi. Invece, i pazienti con comorbilità, quale diabete mellito, insufficienza renale moderata-severa, dislipidemie genetiche o malattia aterosclerotica accertata, presentano un profilo di rischio alto o molto alto in base all’avanzamento della loro patologia e agli altri fattori di rischio. [5]

3. Target terapeutici

Nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa, le attuali line guida europee raccomandano come obiettivo terapeutico primario il raggiungimento di valori inferiori a 140/90 mmHg.  Più nel dettaglio, il target terapeutico ottimale di pressione sistolica dovrebbe essere al di sotto di 120-129 mmHg nei pazienti di età compresa tra 18 e 69 anni, e al di sotto di 140 mmHg, ridotto a 130 mmHg se la terapia è ben tollerata, nei pazienti di età pari o superiore a 70 anni. Una pressione diastolica < 80 mmHg è invece raccomandata per tutti i pazienti, indipendentemente dall’età.[5]

4. Trattamento: cambiamento dello stile di vita e terapia farmacologica

Il primo approccio terapeutico in tutti i pazienti affetti da ipertensione arteriosa consiste nell’attuare dei cambiamenti nello stile vita. Per alcuni pazienti, in particolare quelli con pressione normale-alta o ipertensione di I grado e intermedio-basso rischio cardiovascolare, questo può costituire l’unico trattamento indicato, almeno in una fase iniziale: il trattamento farmacologico sarà necessario solo se a distanza di 3-6 mesi non si riscontrerà un adeguato controllo dei valori pressori. Al contrario, nei pazienti affetti da ipertensione di II o III grado e nei pazienti con rischio cardiovascolare alto è raccomandato intervenire con una terapia medica sin dal momento della diagnosi.
Il trattamento farmacologico dell’ipertensione arteriosa è basato sull’utilizzo di cinque classi di farmaci che attraverso numerosi trial si sono dimostrati utili nel ridurre gli eventi cardiovascolari: ACE-inibitori, sartani, beta-bloccanti, calcio antagonisti e diuretici tiazidici. Ad eccezione dei pazienti che presentano un’ipertensione di I grado e un intermedio-basso rischio cardiovascolare e dei pazienti fragili per i quali può essere sufficiente una monoterapia, le attuali linee guida raccomandano come approccio iniziale una duplice terapia, preferibilmente combinata in un’unica pillola. In generale, è consigliato utilizzare una combinazione che includa un bloccante del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ACE inibitore o sartano) e un calcio antagonista o un diuretico. Qualora la duplice terapia non fosse sufficiente a raggiungere l’obiettivo terapeutico, è raccomandata l’associazione in triplice terapia di queste classi farmacologiche. I beta-bloccanti sono da preferire in presenza di specifiche condizioni cliniche che ne indichino l’impiego. Infine, nei pazienti che non raggiungono i target ottimali di pressione arteriosa con la triplice associazione, possono essere utilizzati in aggiunta lo spironolattone e altre classi farmacologiche come gli alfa-antagonisti o la clonidina. È importante ricordare che l’efficacia di ciascuna modifica terapeutica deve essere valutata a distanza di tre mesi. [1]

Bibliografia
  1. Williams B, Mancia G, De Backer G, Dominiczak A, Cifkova R, Fagard R, et al. ESC/ESH guidelines for the management of arterial hypertension: the task force for the management of arterial hypertension of the European society of hypertension (ESH) and of the European society of Cardiology (ESC). Eur Heart J 2018;39:
  2. Stanaway JD, Afshin A, Gakidou E, Lim SS, Abate D, Abate KH, et al. Global, regional, and national comparative risk assessment of 84 behavioural, environmental and occupational, and metabolic risks or clusters of risks for 195 countries and territories, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Stu. Lancet 2018;392:1923e94. 
  3. Lewington S, Clarke R, Qizilbash N, Peto R, Collins R. Age-specific relevance of usual blood pressure to vascular mortality: a meta-analysis of individual data for one million adults in 61 prospective studies. Lancet 2002;360:1903–1913.
  4. Tocci G, Muiesan ML, Volpe M. Hypertension Management and Control in Italy: A Real-World Survey in Elderly Patients. High Blood Press Cardiovasc Prev. 2021 Sep;28(5):425-426. doi: 10.1007/s40292-021-00471-9. Epub 2021 Aug 23. PMID: 34426895
  5. Frank L J Visseren, François Mach, Yvo M Smulders, David Carballo, Konstantinos C Koskinas, Maria Bäck, Athanase Benetos, Alessandro Biffi, José-Manuel Boavida, Davide Capodanno, Bernard Cosyns, Carolyn Crawford, Constantinos H Davos, Ileana Desormais, Emanuele Di Angelantonio, Oscar H Franco, Sigrun Halvorsen, F D Richard Hobbs, Monika Hollander, Ewa A Jankowska, Matthias Michal, Simona Sacco, Naveed Sattar, Lale Tokgozoglu, Serena Tonstad, Konstantinos P Tsioufis, Ineke van Dis, Isabelle C van Gelder, Christoph Wanner, Bryan Williams, ESC Scientific Document Group, 2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice: Developed by the Task Force for cardiovascular disease prevention in clinical practice with representatives of the European Society of Cardiology and 12 medical societies With the special contribution of the European Association of Preventive Cardiology (EAPC), European Heart Journal, Volume 42, Issue 34, 7 September 2021, Pages 3227–3337.
  6. Volpe M, Gallo G, Battistoni A, Tocci G. Highlights of ESC/ESH 2018 Guidelines on the Management of Hypertension: What Every Doctor Should Know. High Blood Press Cardiovasc Prev. 2019 Feb;26(1):1-8. doi: 10.1007/s40292-018-00297-y. Epub 2019 Jan 2. PMID: 30604199.
  7. George S. Stergioua, Paolo Palatinib, Gianfranco Paratic,d, Eoin O’Briene, Andrzej Januszewiczf, Empar Lurbeg,h, Alexandre Persui, Giuseppe Manciaj, Reinhold Kreutzk, a nome del Consiglio Direttivo della Società Europea dell'Ipertensione Arteriosa e del Gruppo di Studio della Società Europea di Ipertensione Arteriosa sul monitoraggio della pressione arteriosa e sulla variabilità pressoria, 2021-Linee guida Pratiche della Società Europea di Ipertensione per la Misurazione della Pressione Arteriosa Clinica ed Out-of-Office

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